Scritti da Luigi


XXV – MCCTG?!

Come scrissi in “L’omino giallo”, da quando andai al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio, era il 17 marzo 2013, a oggi, ho fatto tre lastre. Radiografie, per dirla in italiano. Due, me le fecero proprio il giorno del ricovero. Una al torace e una all’addome. Poi me ne fecero ancora una al torace il 19 luglio 2013, prima di essere sottoposto all’intervento chirurgico. In totale fanno tre. Oggi scriverò delle lastre. Scusate, delle radiografie. Anche se chiunque sa cosa sia una radiografia.


CXI – MONTATORI E SMONTATORI (terza parte)

Domenica 5 luglio 2009. Ci si sveglia alla spicciolata. Gio prepara la colazione via via che piccoli gruppetti di montatori entrano in refettorio. Caffelatte, brioches, pane e marmellata. Siamo tutti stanchi, però soddisfatti. Tra le 9:00 e le 10:00 ripartono tutti per Rivolta. Sono l’unico che si ferma. Dopo averli accompagnati al parcheggio torno al campeggio. Altra rima… Appendo, nel corridoio d’ingresso della pagoda, il piano di emergenza e di evacuazione, i nominativi della squadra di emergenza e di evacuazione, l’elenco dei numeri di telefono utili, il manuale di uso e manutenzione del gruppo elettrogeno. Poi appendo in cucina tutta la documentazione concernente la denuncia di Inizio Attività Alimentare, la documentazione dell’autocontrollo, il regolamento HACCP e le relative tabelle da compilare più volte al giorno. Per pranzo, mi scaldo un po’ di pasta che è avanzata ieri. Noemi e Oliva arriveranno nel tardo pomeriggio. Per qualche ora sarò il solo […]


CXI – MONTATORI E SMONTATORI (seconda parte)

Torniamo a oggi. Chemio quasi finita, ma non ho scritto solo questo racconto. Ho fatto anche altre cose, perché entro sera dovrei riuscire a ufficializzare il “lancio” delle magliette su Facebook. Proseguirò domani a scrivere il racconto. Anzi stanotte, perché so già che non dormirò. Riprendo a scrivere. È mattina… Come previsto, stanotte non ho chiuso occhio. Ho scritto “Punk”, perché mi sono ricordato di alcune cose… e non volevo dimenticarmele. E adesso torniamo a Rhemes, perché dobbiamo finire di montare il campeggio. E di cose da fare ce ne sono ancora molte.


CXI – MONTATORI E SMONTATORI (prima parte)

Oggi San Raffaele. Sì lo so anch’io che oggi non è San Raffaele. Intendevo dire che in questo momento sono all’ospedale. Linea Arianna, stanza rossa, tre poltrone, chemio. Prima della visita oncologica ho fatto un salto da Ana e Laura. Dovreste già sapere chi sono. Detto questo, oggi vi farò lavorare con noi. Sì, perché vi porterò tutti a Rhemes, a montare il campeggio VIVA LA GENTE. Ora tornerò al 2009, ma solo perché quell’anno Alessio ed io scattammo alcune fotografie che pubblicherò insieme al racconto, per farvi capire meglio.


CXIX – GAMMA 1

Oggi San Raffaele, chemio. Sui vetri della saletta c’è applicato, per 3/4, un adesivo opaco che non permette di guardare all’interno. L’altro quarto è libero e mi consente di vedere i tetti di due palazzi, un bel pezzo di cielo nuvoloso, una pianta con ancora molte foglie e la punta di un pino…niente male. E allora, visto che sono bloccato, torniamo a mercoledì 6 agosto 2014, ovvero a quanto ripresi le infusioni in Linea Arianna.


LXVI – REMORDIMIENTO

Tengo un remordimiento… Abro una paréntesis. No me gusta que me compadezcan por la enfermedad que tengo. Es más, ser compadecido me molesta muchísimo. Mucho, muchísimo! Así como me molesta una persona. Aquél que me pregunta cómo estoy, pero sólo para tener la conciencia tranquila. Aquél que sabe por lo que estoy pasando yo… O sea? O sea que me dice “Yo sé por lo que estás pasando…” Pero caramba, cómo sabes tú por lo que estoy pasando yo? Ocúpate de tus carambas!


LXVI – RIMPIANTO

Ho un rimpianto… Apro prima una parentesi. Non mi piace essere commiserato da nessuno per la malattia che ho. Anzi, essere commiserato m’infastidisce proprio. Ma proprio tanto! Così come m’infastidisce una persona. Quello che mi chiede come sto, ma solo per essere a posto con la sua coscienza. Quello che sa cosa sto passando io… In che senso? Nel senso che mi dice “Io lo so cosa stai passando…”. Ma che perbacco ne sai tu cosa sto passando io? Ma fatti un po’ i perbacchi tuoi!